Attraverso lo specchio
di Lewis Carroll

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IV

TUIDLEDUM E TUIDLEDI'

Essi se ne stavano sotto un albero, ciascuno con un braccio intorno al collo dell'altro, e Alice seppe subito chi fosse l'uno e chi l'altro; perchΦ uno aveva un ½Dum╗ ricamato sul collare e l'altro un ½D∞╗.

½Certo tutti e due portano scritto ½Tuiddle di dietro sul collare╗, ella disse fra sΦ.

Se ne stavano cos∞ calmi, che ella dimenticando assolutamente ch'erano vivi, stava per girar loro intorno per veder la parola ½Tuiddle╗ scritta di dietro sul collare, quando fu sorpresa da una voce che veniva da quello segnato ½Dum╗.

- Se credi che noi siamo statue di cera, - egli disse, - avresti dovuto pagare, sai. Le statue di cera non sono fatte per esser vedute gratis. No.

- Viceversa, - aggiunse quello segnato ½D∞╗ - se credi che siamo vivi, avresti dovuto parlare.

- Mi dispiace tanto, - fu tutto ci≥ che Alice potΦ dire, perchΦ le parole d'una vecchia canzone continuavano a risonarle nel cervello come il tic-tac d'un pendolo, ed ella non potΦ fare a meno dal gridare:

Tuidledum e Tuidled∞
si sfidarono a duello:
Tuidledum a Tuidled∞
avea rotto un campanello
Proprio allora vol≥ un corvo
nero assai pi∙ della pece:
ei guard≥ gli eroi s∞ torvo
che ambedue scappar li fece.

- Io so a che pensi, - disse Tuidledum, - ma non e cos∞, no.

- Viceversa, - continu≥ Tuidled∞, - se fosse cos∞, potrebbe essere; e se fosse cos∞, sarebbe; ma siccome non Φ, non Φ. ╚ logico.

- Io cercavo, - disse Alice molto cortesemente, - la via per uscire dal bosco: si fa cos∞ scuro! Volete farmi il favore d'indicarmela?

Ma i due grassi omini si guardarono l'un l'altro e sogghignarono.

Somigliavano cos∞ esattamente a un paio di grossi e grassi scolaretti, che Alice non potΦ fare a meno dall'indicare col dito Tuidledum e dire:

- Caposquadra!

- No, - esclam≥ vivacemente Tuidledum, e richiuse la bocca con uno scrocchio.

- Vice-caposquadra! - disse Alice, passando a Tuidled∞, sebbene fosse assolutamente certa ch'egli avrebbe risposto ½Viceversa!╗ come infatti rispose.

- Hai cominciato male! - esclam≥ Tuidledum. - La prima cosa da fare in una visita Φ di dire: ½Come state?╗ e stringer le mani.

E qui i due fratelli si diedero un abbraccio, e poi sporsero le mani che erano libere per stringer la mano ad Alice.

Alice non voleva stringer prima la mano di uno per tema di offender la suscettibilitα dell'altro; cos∞, per cavarsi dalla difficoltα, s'impossess≥ delle due mani insieme. Il momento dopo essi stavano danzando in circolo. Questo le sembr≥ una cosa naturalissima (essa dopo se ne ricord≥), e neanche fu sorpresa d'udir sonare una musica che veniva dall'albero sotto il quale danzavano, ed era fatta (a quel che si poteva intendere) dai rami che si sfregavan gli uni attraverso gli altri come violini ed archi.

- Ma certo fu buffo, (diceva Alice dopo, narrando la storia di tutto alla sorella) sorprendermi a cantare ½Ecco l'ambasciatore╗. Non so quando cominciassi, ma Φ certo che avevo cantato per tanto tempo.

Gli altri due ballerini che erano grossi e grassi, rimasero presto senza fiato.

- Fare quattro giri in una danza Φ giα troppo, - balbett≥ Tuidledum, e improvvisamente essi interruppero il ballo come improvvisamente l'avevano incominciato: nello stesso momento cess≥ la musica.

Allora essi lasciarono le mani di Alice, e la stettero a guardare per un minuto: vi fu una pausa piuttosto imbarazzante, perchΦ Alice non sapeva come cominciare una conversazione con persone con le quali aveva poco prima ballato:

- Ora non starebbe bene dire: ½Come state?╗ - essa si diceva - siamo arrivati giα pi∙ lontano di questo, mi pare.

E poi finalmente disse:

- Spero che non siate stanchi.

- Niente affatto. E grazie molte per averlo domandato, - disse Tuidledum.

- Obbligatissimo, - aggiunse Tuidled∞. Ti piace la poesia?

- S...∞, piuttosto... un po' di poesia - disse Alice dubbiosa. - Mi indichereste la strada che conduce fuori del bosco?

- Che cosa le reciter≥? - disse Tuidled∞, guardando con uno sguardo solenne Tuidledum, e non raccogliendo l'osservazione di Alice.

- Il Tricheco e il Legnaiuolo Φ la pi∙ lunga, - rispose Tuidledum, dando al fratello un abbraccio affettuoso.

Tuidled∞ cominci≥ immediatamente:

Dardeggiava il sol sul mare

Qui Alice s'arrischi≥ a interromperlo:

- Se Φ molto lunga, - disse nella sua pi∙ cortese maniera, - mi fareste il favore di dirmi prima qual'Φ la strada...

Tuidled∞ sorrise con affabilitα, e cominci≥ di nuovo:

Dardeggiava il sol sul mare
col suo massimo vigore,
chΦ volea l'acqua appianare
e prestarle il suo splendore.
Strana idea, ch'era giα notte
fonda come in una botte.

Ahi, la luna a viso afflitto
su lucea languidamente,
e dicea: ½Con che diritto
a quest'ora Φ il sol presente ?
╚ scortese, e dico poco,
a guastarmi cos∞ il giuoco.╗

Era il mar pi∙ che bagnato,
pi∙ che asciutta era la rena:
senza nubi il ciel stellato,
perchΦ l'aria era serena;
non volava uccello alcuno...
non ce n'era neppur uno.

Camminavan con piacere
il Tricheco e il Legnaiuolo,
ma che pianto nel vedere
tanta sabbia sparsa al suolo!
Disser tosto, senza asprezza:
½Se si spazza, che bellezza!

Se tre serve con tre panni
stesser notte e d∞ a spazzare╗
fe' il Tricheco - ½in tre o quattr'anni,
la potrebbero levare.╗
½Chi sa!╗ - fece il Legnaiuolo,
e piangea da un occhio solo.

½O bell'Ostriche, sul lido
come Φ dolce passeggiare!╗
fe' il Tricheco: ½Il vostro nido
or lasciate in fondo al mare;
ed in nostra compagnia
state un poco in allegria.╗

Lo guard≥ l'Ostrica vecchia,
ma una sillaba non disse,
strizz≥ l'occhio e in un'orecchia
un'unghietta si confisse,
quasi a dir di non volere
di l∞ togliersi a giacere.

Ma tre Ostriche piccine
accettarono l'invito,
ed uscir con le vestine
bianche e il viso assai pulito,
senza piedi - Φ naturale -
ma con scarpe di coppale.

 Altre tre seguir le prime,
poi tre altre in un istante,
ed infine sulle cime
delle spume, tante e tante,
che saltando d'onda in onda
s'aggrappavano alla sponda.

Il Tricheco e il Legnaiuolo
si diresser lungo il mare,
e sull'argine del molo
stetter quindi a riposare.
Tutte in fila, curiosette
aspettavan le Ostrichette.

½╚ giα l'ora╗ fe' il Tricheco,
½di parlar di molte cose,
di corazze... e scarpe... e greco,
di prezzemolo e di rose,
e perchΦ di marmo Φ il mare,
e se il bue sta sull'alare.╗

Disser l'Ostriche: ½Aspettate
un momento pel discorso;
siamo grasse e siam sudate,
pi∙ d'un miglio abbiamo corso!╗
Fece il Legnaiuolo: ½Bene, riposarvi vi conviene.╗

½Ci≥ che occorre sopratutto╗,
fe' il Tricheco, ½Φ un po' di pane,
pepe, aceto, burro e tutto,
per il pasto di stamane.
Siete giα, Ostriche care,
pronte per il desinare?╗

½Non con noi!╗ gridΓro a un tratto
tutte le Ostriche atterrite,
½voi, cos∞ gentili, un atto
cos∞ fello concepite?╗
½Bella notte!╗ fe' il Tricheco:
½ammirate il cielo meco?

Con voi tutto io mi consolo,
squisitissime Ostrichette.╗
Interruppe il Legnaiuolo:
½Son sottili queste fette,
falle grosse; ho un appetito,
formidabile, inaudito!╗

½╚ un infamia questo tiro╗,
fe' il Tricheco. ½Poverine!
dopo un cos∞ lungo giro
macerarle in salsa fine!╗
L'altro fe' con un sussurro:
½Spargi, caro, molto burro.╗

½Per voi piango,╗ fe' il Tricheco,
con parole assai commosse.
Ne ripete i pianti l'eco,
mentre ei sceglie le pi∙ grosse,
e di lagrime un ruscello
va asciugandosi bel bello!

Disse il Legnaiuolo: ½Care
mie, la gita Φ stata bella!
Se tornar volete al mare,
ce n'andremo in comunella.╗
Ma - mangiate ad una ad una -
non rispose - ahimΦ! - nessuna.

- Mi piace pi∙ il Tricheco, - disse Alice: - perchΦ era un po' rattristato per le povere ostriche!

- Egli mangi≥ pi∙ del Legnaiuolo, per≥, - disse Tuidled∞. - E si teneva il fazzoletto in faccia, in modo che il Legnaiuolo non potΦ contare quante se ne prendeva... viceversa!

- Questa fu una viltα, - disse Alice indignata. - Allora mi piace pi∙ il Legnaiuolo, se ne mangi≥ meno del Tricheco.

- Ma egli ne mangi≥ pi∙ che ne potΦ, disse Tuidledum.

Era come un indovinello. Dopo una pausa, Alice cominci≥:

- Allora erano due cattivi...

Si fren≥ subito, in apprensione, all'udir come uno sbuffo di locomotiva nel bosco, accanto a lei, pur temendo invece che pi∙ probabilmente fosse una bestia feroce.

- Bazzicano dei leoni e delle tigri qui? chiese timidamente.

- ╚ il Re Rosso che russa, - disse Tuidledum.

Onestamente Alice non poteva dir che cosa fosse. Egli aveva in testa un alto berretto rosso, con un'etichetta, e se ne stava rannicchiato quasi come in un mucchio polveroso, russando sonoramente, ½quasi che la testa dovesse esplodergli╗, come not≥ Tuidledum.

- Temo che si acchiapperα un raffreddore col dormire sull'erba umida, - disse Alice, che era una bambina assai cauta.

- Ora egli sogna, - disse Tuidled∞, - e che credi che sogni?

Alice disse:

- Nessuno lo pu≥ indovinare.

- Sogna di te! - esclam≥ Tuidled∞, battendo le mani con aria di trionfo. - E se cessasse di sognare di te, dove credi che tu saresti?

- Dove sono ora, naturalmente, - disse Alice.

- Niente affatto, - ribattΦ Tuidled∞ con tono di sprezzo; - non saresti in nessuna parte. PerchΦ tu sei soltanto una specie d'idea nel suo sogno.

- Se il Re si dovesse svegliare, - aggiunse Tuidledum, - tu ti spegneresti... puf!... proprio come una candela.

- Non Φ vero! - esclam≥ Alice indignata. - E poi, se io sono una specie d'idea nel suo sogno, mi piacerebbe di sapere che cosa siete voi.

- Idem, - disse Tuidledum.

- Idem, idem, - grid≥ Tuidled∞.

E strill≥ tanto che Alice non potΦ fare a meno di dire:

- Zitto! Lo sveglierai, se fai tanto rumore.

- ╚ inutile di parlare di svegliarlo, -; disse Tuidledum, - quando sei soltanto un'idea nel suo sogno. Sai benissimo che non sei vera.

- Io sono vera! - disse Alice, e cominci≥ a piangere.

- E inutile piangere, tanto non diverrai pi∙ vera col piangere, - osserv≥ Tuidled∞. Non v'Φ ragione di piangere.

- Se io non fossi vera, - disse Alice, sorridendo un poco a traverso le lagrime (tutto le sembrava cos∞ ridicolo) - non potrei piangere.

- Non crederai, spero, che le tue siano lagrime vere? - la interruppe Tuidledum con tono di grande disprezzo.

- Io so che essi dicono delle sciocchezze, diceva fra sΦ Alice, - ed Φ stupido piangere.

Cos∞ si asciug≥ le lagrime, e continu≥ pi∙ allegramente che potΦ:

- A ogni modo, sarebbe meglio uscire dal bosco, perchΦ si fa veramente molto buio. Credete che si metterα a piovere?

Tuidledum spieg≥ un grosso ombrello sulla sua testa e su quella del fratello, e guard≥ di fra le stecche.

- No, credo di no, - egli disse, - almeno qui sotto. Niente affatto.

- Ma pioverα al di fuori?

- Se cos∞ vuole, - disse Tuidled∞: - noi non obiettiamo. Viceversa...

½Egoisti!╗ - pens≥ Alice, e stava appunto per dire ½Buona sera╗ e lasciarli, quando Tuidledum fece un salto di sotto l'ombrello, e l'afferr≥ per il polso.

- Vedi questo? - egli disse, con voce d'ira soffocata, e gli occhi gli si spalancarono e s'ingiallirono in un istante, mentre indicava col dito tremante un piccolo oggetto bianco sotto l'albero.

- Ebbene, Φ un sonaglio, - disse Alice dopo un attento esame del piccolo oggetto bianco. Sai, non un serpente a sonagli, - aggiunse in fretta per tema di spaventarlo, - ma un sonaglietto vecchio e rotto per giunta.

- Lo sapevo! - grid≥ Tuidledum, cominciando a pestare i piedi e a strapparsi i capelli con ira selvaggia. - ╚ guasto, naturalmente.

- E si mise a fissare Tuidled∞, che immediatamente si sedette in terra e cerc≥ di nascondersi sotto l'ombrello.

Alice gli mise la mano su un braccio, e disse, in tono carezzevole:

PerchΦ devi disperarti per un sonaglio vecchio?

- Ma non Φ vecchio! - esclam≥ Tuidledum pi∙ furioso che mai. - ╚ nuovo, ti dico... l'ho comprato ieri,... il mio bel sonaglio nuovo! - e la sua voce si lev≥ in un perfetto urlo.

Durante questo tempo, Tuidled∞ faceva del suo meglio per chiuder l'ombrello e nascondervisi; ma la cosa era cos∞ ardua, che l'attenzione di Alice fu distolta dal fratello in collera. Ma Tuidled∞, per quanto facesse, non ci riusc∞, e fin∞ con l'arrotolarsi insieme con l'ombrello, lasciando la testa fuori; e cos∞ rimase, aprendo e chiudendo la bocca e gli occhi... ½da sembrare piuttosto un pesce che altro╗, pens≥ Alice.

- Naturalmente Φ necessario fare un duello, - disse Tuidledum con tono pi∙ calmo.

- Credo di s∞, - rispose l'altro imbronciato, uscendo fuori dell'ombrello: - soltanto Φ necessario ch'essa ci vesta.

Cos∞ i due fratelli andarono a braccetto nel bosco, e ritornarono dopo un minuto con le braccia piene di oggetti, quali cuscini, coperte, tappeti, coperchi di tegami e secchi da carbone.

- Spero che tu sappi appuntar degli spilli e legar delle corde, - osserv≥ Tuidledum. - In un modo o nell'altro noi dobbiamo indossare tutte queste cose.

Alice dopo narr≥ di non aver mai assistito a tanto fracasso in vita sua: di tutto il trambusto di quei due, e della gran quantitα di cose che si misero addosso, e del fastidio che le diedero nel legarli con le funi e abbottonarli.

- Veramente sembreranno pi∙ fasci di vecchi utensili che altro, quando saranno pronti, - essa si disse, mentre accomodava un guanciale intorno al collo di Tuidled∞ ½per impedir che la testa gli fosse troncata,╗ come egli diceva.

- Sai, - egli aggiunse gravemente, - Φ una delle cose pi∙ gravi che possono accadere a uno in duello, aver la testa troncata.

Alice scoppi≥ in una grande risata, ma tent≥ di cambiarla in tosse, per tema di offendere la suscettibilitα di Tuidled∞.

Son diventato pallido? - disse Tuidledum, avanzandosi per farsi legare l'elmo. (Egli lo chiamava elmo, benchΦ somigliasse molto pi∙ a un paiuolo).

- Veramente... s∞... un poco, - rispose gentilmente Alice.

- Ordinariamente io son molto coraggioso, - egli continu≥ sottovoce, - ma oggi ho il mal di testa.

- Ed io ho il mal di denti, - disse Tuidled∞ che aveva sentito le parole del fratello. - Io sto peggio di te.

- Allora sarebbe meglio di non combattere oggi, - sugger∞ Alice, pensando che quella fosse l'occasione di rappacificarli.

- Noi dobbiamo battagliare un poco, ma non ci tengo a continuare a lungo, - disse Tuidledum; - che ora Φ?

Tuidled∞ guardo l'orologio, e disse:

- Le quattro e mezzo.

- Combattiamo fino alle sei, e poi desineremo, - disse Tuidledum.

- Benissimo, - disse l'altro con malinconia, - ed essa pu≥ guardare... Soltanto farα bene a non avvicinarsi troppo. Io ordinariamente, colpisco tutto ci≥ che veggo... quando sono veramente eccitato.

- E io colpisco tutto ci≥ che posso raggiungere, - grid≥ Tuidledum, - lo vegga o no.

Alice rise:

- Voi dovete colpir gli alberi molto spesso, o credo.

Tuidledum si guard≥ intorno con un sorriso soddisfatto.

- Non credo, egli disse, - che rimarrα un solo albero in piedi qui intorno intorno, finchΦ non avremo finito.

- E tutto questo per un sonaglio, - disse Alice, sempre sperando di farli vergognare di cominciare un duello per una inezia.

- Non ci avrei badato tanto, - disse Tuidledum - se non fosse stato un sonaglio nuovo.

- ½Io vorrei che venisse quel brutto corvo╗, pensava Alice.

- V'Φ una sola spada, sai, - disse Tuidledum al fratello; - ma - tu puoi tenere l'ombrello... che Φ molto aguzzo. Soltanto bisogna sbrigarsi a cominciare. Si sta facendo cos∞ buio.

- Molto buio, - disse Tuidled∞.

Si faceva buio cos∞ rapidamente che Alice penso che s'avvicinasse un temporale.

- Che nuvola nera! - ella disse. - E come viene presto. To' mi pare che abbia le ali.

╚ il corvo! - grid≥ Tuidledum con un acuto strillo di terrore, e i due fratelli levarono le calcagna e si dileguarono in un attimo.

Alice prese a correre per il bosco, e si ferm≥ sotto un grosso albero.

- Qui non pu≥ raggiungermi, - essa pensava. - Esso Φ cos∞ grande che non si potrα infilare fra gli alberi. Ah, se non agitasse tanto le ali... nel bosco soffia un uragano... ecco uno scialle che vola.


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